top of page

Giardino di Palazzo Tamborino-Cezzi

IL’attuale edificio è un’armoniosa e coerente rielaborazione neoclassica (fine Ottocento) di una precedente residenza rinascimentale (metà del Cinquecento); del più antico periodo si conservano gli ambienti del piano terreno, mentre il I e il II piano rivelano gli interventi ottocenteschi nelle prospettive degli atri e della galleria, nella disposizione degli appartamenti, con le tempere, i mosaici e gli arredi.


L’ingegnere Guariglia, l’architetto Morrone, il pittore Battista, lo scultore e ceramista Paladini, sono tra gli artisti che hanno contribuito di più alla ristrutturazione sce-nografica del palazzo.


Dopo le scuderie cinquecentesche, si apre un’esedra in bugnato che sorregge un’inferriata e abbraccia un alto cancello in ghisa (1883), fiancheggiato da pilastri sormontati da vasi, in asse con il portone dell’edificio, attraverso il quale si entra, unico ingresso, nel giardino leggermente sopraelevato.


Un tipico giardino salentino, che nasce e viene fruito in continuità con la casa: dalla cucina alle verdure e agli alberi da frutto, dalle varie essenze piantate nei vialetti dell’hortus deliciarum alla biblioteca di famiglia.


La vegetazione è imperniata attorno ad un grande nespolo del Giappone, che è circondato da un prato impreziosito da varie essenze, tra cui nasturzi dei giardini (Tropaeolum majus), calle, acanti e lantane.


Particolarità botaniche sono le dature gialle e arancio (Brugmansia spp.), note anche come stramonio arboreo; i bambù (Phillostachys sp.), la meravigliosa Thunbergia grandiflora, color glicine, che si arrampica sul balcone come in un duetto insieme ad una Bougainvillea ; la gaggia (Acacia farnesiana) che introduce un angolo del giardino segreto.


Palme californiane (Whashingtonia robusta), cipressi, una Jacaranda e alcuni alberi di agrume, completano la sistemazione a verde.

Disclaimer: Le informazioni, le foto ed i testi sul giardino sono forniti dalla proprietà

bottom of page