Masseria Santu Lasi
La masseria occupa il punto più elevato dell’estrema propaggine delle serre salentine (102 metri sul livello del mare) ed è ubicata in una posizione intermedia fra la costa ionica e l’abitato di Salve.
Da un vialetto si accede a un primo recinto con alti muri a secco nei quali si aprono alcune nicchie destinate a mangiatoie.
La vegetazione è costituita da mandorli, fichi d’India, melograni e piante aromatiche. In asse con il viale è il palmento, all’interno del quale sono i resti di un apiario.
Attraversato il primo recinto si perviene nel cortile sul quale prospetta la masseria vera e propria che ne occupa uno dei lati. Il fabbricato, in tufo e pietrame, databile al secolo XVI con aggiunte del XVIII, è a due piani con caditoie in corrispondenza degli ingressi.
Il piano inferiore era in origine destinato al massaro e alle funzioni produttive, quello superiore a residenza stagionale del proprietario. Sul cortile - al centro del quale è una cisterna rialzata rispetto al piano di calpestìo - si affaccia anche una piccola torre colombaia di forma cilindrica (1577).
Sul retro della masseria sono altri ambienti, in origine destinati al ricovero degli animali, e vari recinti per il gregge. Nel frutteto è un monolite; un vialetto bordato da pietre si conclude con una cisterna nella quale confluiscono le acque del “chiancaro”, segnato da canali scavati nella roccia.
Il frutteto è caratterizzato da alberi di agrumi, da un magnifico gelso “sdraiato” al suolo, da allori, biancospini e azzeruoli. Questi frutti costituiscono l’impalcatura botanica della maggior parte dei giardini di masseria e sono attualmente interessati in tutto il territorio pugliese da erosione genetica.
In un terreno adiacente, accanto a una “pajara”, in un punto particolarmente ventilato del Basso Salento, sono due aie di forma circolare: una incisa nella roccia; l’altra posta su un terrapieno artificiale.
Disclaimer: Le informazioni, le foto ed i testi sul giardino sono forniti dalla proprietà