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Villa De Giorgi

Negli anni compresi tra il secondo dopo-guerra e la metà degli anni Cinquanta Villa De Giorgi - lungo l’antica strada per San Pietro in Lama - testimonia sia l’influenza esercitata da Pietro Porcinai nel Salento, sia la fortuna della “moda” del reimpiego di frammenti barocchi, alcuni dei quali provenienti dalla distrutta cappella di San Fili.


All’ingresso - dove l’iscrizione ricorda quella della senese porta Camollia (“Cor magis tibi Sena pandit”) - un’esedra di cipressi con vasca d’acqua antistante inquadra una statua di David che suona la cetra.


Se la residenza al centro del parco riprende un modello di architettura medievalista d’Oltralpe con un torrino merlato in posizione angolare, nel giardino sono presenti spazi con una forte valenza scenografica. Lungo il muro di cinta - sul quale si apre una piccola loggia-belvedere – alcuni bassorilievi incastonati nell’intonaco a mo’ di reperti traducono brani di nature morte che sembrano tratte da quadri dei primi decenni del Novecento (bottiglia con vaso di fiori, ramo con frutti, foglia con lumaca, pesce con tridente) e propongono in maniera essenziale una rilettura “moderna” del concetto di frammento del passato. Un angolo del muro è invece segnato da un vero capitello antico, quasi a voler anticipare quel felice connubio fra contemporaneità e classicità presente nel disegno del giardino.


Qui, gli spazi più significativi sono una va-sca d’acqua di forma basilicale con fontana al centro; un pozzo a baldacchino (1723) con vera a forma di ottagono irregolare; un luogo teatrale delimitato da balaustre, con statue e un palcoscenico sopraelevato di quattro gradini; una scalinata a doppia rampa che inquadra una vasca mistilinea dove, all’interno di una nicchia con l’iscrizione “Sitienti populo erranti effluit”, è la figura di Mosè, la testa reclinata e il braccio poggiato su una tavola lapidea recante la frase, tratta dall’Esodo: “Ego sum Dominus tuus fortis, zelotes, visitans iniquitem patrum in filios in tertiam et quartam generationem”.


Le scelte botaniche sono limitate all’utilizzo di sempreverdi, in particolare pini, viburni, ligustri, cipressi. Spicca vicino alla torretta un bell’esemplare di Araucaria bidwillii oltre ad una notevole fioritura di Rosa banksiae.

Disclaimer: Le informazioni, le foto ed i testi sul giardino sono forniti dalla proprietà

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